Per un’adeguata gestione del neonato affetto da labio-palato-schisi ed altre malformazioni cranio facciali è essenziale una gestione multidisciplinare; tra le figure di riferimento è importante anche quella del pediatra neonatologo.

I principali compiti specifici del neonatologo, oltre agli usuali controlli di salute e sviluppo psicomotorio, sono:

A) valutazione clinica accurata del neonato alla nascita, finalizzata ad escludere anomalie associate, anche minori, che potrebbero suggerire   una patologia sindromica, evento decisamente meno frequente rispetto alla malformazione isolata del blocco facciale, ma da escludersi con attenzione per definire prognosi e percorso assistenziale.  Per la valutazione il neonatologo si potrà avvalere di esami strumentali come ecografia organi addominali, encefalo ecc.

B) Verifica della crescita del neonato con rilevazione dell’incremento ponderale, lunghezza e circonferenza cranica e valutazione quantitativa e qualitativa della nutrizione. Fermo restando che il latte materno rimane in ogni caso alimento ideale, Il lattante con malformazioni oro facciali, potrebbe avere necessità   di un aumentato apporto energetico con integratori del latte o con formule più caloriche. Il neonatologo per raggiungere gli obiettivi nutrizionali e di crescita, si deve avvalere del supporto di una équipe infermieristica o di personale esperto in deglutizione dei neonati affetti da malformazioni cranio facciali, figure   indispensabili   per aiutare la mamma ad acquisire capacità e sicurezza.

C) Controllo dell’adeguatezza del respiro. In alcune forme di schisi e malformazioni, in particolare se accompagnate da micrognazia (mandibola piccola) e/o da glossoptosi (tendenza della lingua a cadere verso il faringe, invece che a protendersi verso l’esterno) il neonato può avere difficoltà respiratorie più o meno espresse per cui il pediatra dovrà predisporre rilevazioni/monitoraggio della ossigenazione e più raramente attivare presidi di aiuto alla respirazione.  Il neonatologo pediatra è anche il riferimento per eventuali complicanze che possono presentarsi nei lattanti con malformazioni facciali, come il reflusso gastro esofageo o problemi respiratori da “ab ingestis “